Ricostruire il legame di coppia dopo un tradimento, è davvero possibile ritrovare la fiducia? Le ricerche dicono di sì. Ti spiego come.

E' possibile tornare coppia dopo aver subito un tradimento? Le ricerche dicono di sì. Ti spiego come rinforzare la relazione e quali possono essere gli ostacoli al recupero.

 

Quando si parla d’infedeltà? Cosa la può causare?

L’infedeltà nella coppia spesso emerge come sintomo di una problematica più estesa: il disinvestimento emotivo e la conseguente disconnessione tra i partner. Possiamo pensare all’infedeltà come alla spia che lampeggia sul cruscotto di un’auto segnalandoci un guasto, indica la presenza di un problema che richiede attenzione. Così come prendiamo coscienza del problema dell’automobile  portandola dal meccanico a far riparare allo stesso  modo i sintomi spia nella coppia devono renderci consapevoli di una difficoltà che non va trascurata ma deve essere presa in carico.  Le ricerche ci dicono che quando i partner iniziano ad allontanarsi emotivamente e/o sessualmente il potenziale rischio che possa nascere una relazione extraconiugale aumenta. Se a questo aggiungiamo fattori di stress naturali che possono affaticare qualunque relazione (difficoltà di gestione dei figli, stress lavorativo, conflitti con la famiglia allargata, preoccupazioni ecc.) ecco che il conflitto ricorrente può diventare il cuneo che separa le coppie. È qui che riconoscere un problema e rivolgersi a uno specialista può fare la differenza.

 

Lasciare il partner o restare?

 

Solitamente il tradimento porta un grande sconvolgimento nella coppia andando a danneggiare la parete della fiducia, il partner tradito tende a sentirsi deluso e ferito dalla persona amata. A questo punto potrebbe essere lecito chiedersi “Resto e ci riprovo o mollo tutto?”. Sebbene l’infedeltà metta fortemente in crisi la coppia ciò non significa che la distrugga a priori in modo definitivo. Non sempre. Dipende da molti fattori. Certamente uno di questi, se non il più importante, riguarda la forza del legame e la motivazione a voler dare una seconda possibilità alla coppia. Ho detto coppia e non partner? Sì, non è un errore! Spesso si tende erroneamente a dipingere il partner traditore come “il carnefice” e il partner tradito come “la vittima”. Tale meccanismo è altamente disfunzionale e pericoloso perché porta a deresponsabilizzarsi in toto o quasi dalla “crisi” che ha preceduto il tradimento. Con questo non voglio in nessun modo giustificare il tradimento ma farvi capire quanto, nella maggioranza dei casi, l’atto d’infedeltà sia una conseguenza (certamente sbagliata) di una crisi di coppia già in essere, una crisi co costruita dai partner nel tempo. Chi più chi meno non ci interessa. Ciò che ci deve interessare è voler capire davvero PERCHE’ è accaduto, quali pezzi sono mancati, quando, in che modo, con quale frequenza e intensità. Ciò che ci interessa capire è CHE PARTE DI RESPONSABILITA’ ha avuto ciascuno dei 2 partner nel contribuire alla crisi. Ecco questo è il punto di partenza. La CONSAPEVOLEZZA e l’UMILTA’ di guardarsi dentro e mettersi in discussione per ricostruire la coppia. Se parto dal presupposto che il mio partner mi ha tradito/a ed io non ho nessuna colpa perché la coppia era “perfetta” e non sono mancata/o in nulla nel coltivarla … beh vedo complicato un percorso di coppia per recuperare la relazione. Ho visto molto spesso nella mia esperienza situazioni di questo tipo dove il partner tradito si sentiva in diritto di criticare e colpevolizzare in toto “il traditore” chiedendo la terapia per “farlo cambiare” per “fargli capire quanto è stato S…..!”. In pratica mi rivolgo al terapeuta non per mettermi in discussione ma per stare in prima fila a osservare il cambiamento forzato del mio partner  ricordandogli più volte quanto è stato S … e quanto non meritavo tale trattamento cercando sostegno nella terapeuta. Ecco secondo voi un tale atteggiamento può porre le basi per una ricostruzione? Si basa su uno spirito di squadra? Può davvero spronare il partner a cambiare? Io credo che sappiate dare voi le risposte a queste domande. Certamente altrettanto deleterio per la terapia è l’atteggiamento sminuente e superficiale del partner che ha tradito. Spesso ho incontrato uomini e donne che giustificavano il loro tradimento dando colpa al partner che a loro avviso “se l’era cercata” perché troppo passivo/a o poco interessato/a alla coppia. Anche questo è un atteggiamento sproporzionato e disfunzionale che non da spazio alla collaborazione e alla messa in discussione. In che modo aiuto il partner tradito a ridarmi la fiducia? Cosa gli sto offrendo? Come dire non solo ti ho tradito ma ti sto pure dicendo che quasi te lo sei meritato/cercato! Proprio per evitare fraintendimenti e false aspettative nella prima seduta spiego subito alla coppia cosa può far funzionare e cosa può ostacolare la terapia proprio per spronarli da subito a cambiare approccio. Se mantengono posizioni rigide la terapia non può proseguire. 

 

I modelli d’interazione della coppia secondo Gottman

Il modo in cui la coppia interagisce è altamente predittivo del funzionamento della relazione a lungo termine. Secondo Gottman i 4 cavalieri dell’apocalisse sono i distruttori della soddisfazione nella coppia e possono essere il pendio scivoloso che porta al tradimento. I 4 stili di comunicazione negativa includono la critica, il disprezzo, la difensiva e l’ostruzionismo (che si verifica quando il partner si spegne in risposta ad un inondazione emotiva da parte del compagno/della compagna). Attraverso la sua ricerca di anni Gottman ha dimostrato che le coppie di sposi novelli che mostravano tutti e 4 i cavalieri aveva maggiori probabilità di separarsi dopo 5/6 anni dal matrimonio.  I terapisti certificati Gottman sono specificatamente formati per individuare nelle coppie i cavalieri dell’apocalisse e proporre strategie di disinnesco, antidoti a schemi di comunicazione disfunzionali.

Critica: Avvio gentile della comunicazione

Difesa: Assumersi la propria parte di responsabilità

Disprezzo: Saper costruire una cultura di apprezzamento

Ostruzionismo/Stone Walling: Imparare strategie di rilassamento auto lenitive fisiologiche

 

Una volta che le coppie apprendono in terapia come disinnescare i meccanismi d’interazione disadattivi e riescono a comunicare in modo più efficace possono iniziare il processo di “guarigione”. 

 

La ricostruzione della casa dopo l’apocalisse

 

Un tradimento può essere visto come un evento catastrofico per la coppia. Per il partner tradito inizialmente lo shock può includere una vasta gamma di emozioni quali rabbia, tristezza, dolore e umiliazione. Questi sintomi possono avvicinarci molto alla sindrome post traumatica da stress nella misura in cui spesso l’atto d’infedeltà può essere vissuto come un vero e proprio trauma. In tali casi i sintomi possono anche persistere per diversi mesi dopo che l’infedeltà è stata scoperta.  Come detto sopra un passo fondamentale per ricostruire la coppia  è che entrambi i partner si impegnino a preservare la relazione.  Per fare ciò il partner tradito dovrà lavorare sull’accettazione di quanto è accaduto e sulla possibilità di perdonare. Tale atto è fondamentale se si desidera portare avanti la relazione nel lungo termine. Altrimenti il rischio è di “mettere la polvere sotto il tappeto” facendo finta non sia mai accaduto nulla e alla prima folata di vento ecco che ci troviamo la casa a soqquadro e la coppia “scoppia” nuovamente. Dei 4 cavalieri Gottman ha spiegato come nutrire  disprezzo  sia altamente predittivo dell’insoddisfazione relazionale e dell’eventuale divorzio. Per questo perdonare è un passo necessario. Nella ricostruzione della relazione il terapista aiuta la coppia a impegnarsi in discussioni più sane e funzionali e ad aumentare la sintonizzazione emotiva. Rafforzando queste aree si aumenta progressivamente la possibilità di crescita e soddisfazione nella coppia dopo il tradimento.

 

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Dott.ssa Federica Gradante

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