GENITORI E FIGLI: COME RENDERE LA COMUNICAZIONE PIU' EFFICACE?

 

Quanto spesso capita di avere discussioni col proprio figlio? Quante volte il genitore si chiede in cosa sbaglia? La comunicazione nelle relazioni è molto importante e frequentemente ci dimentichiamo di quanto valgano anche i silenzi e l'ascolto attivo.

La comunicazione racchiude molti aspetti dei quali non tutti siamo consapevoli. Possiamo sempre allenarci per rendere la nostra comunicazione più efficace.

 

 

 

 

 

Genitori e figli: come rendere la comunicazione più efficace?

 

 “Ci sono tre modi efficaci per educare: con la paura, con l’ambizione e con l’amore.

         Noi rinunciamo ai primi due”   Steiner

 

Perché è importante riflettere sulla comunicazione?

- Perché la nostra comunicazione influenza quella degli altri.

- Perché la comunicazione è la leva fondamentale per promuovere il cambiamento.

- Perché le situazioni di disagio nascono molto spesso da comunicazioni inadeguate.

 

Il Verbale e il Non  Verbale nella Comunicazione Efficace.

 

Innanzitutto ricordiamoci che è impossibile non comunicare. Comunichiamo sempre con parole, sguardi, movimenti, espressioni del volto, comunichiamo anche quando stiamo in silenzio. Ad una stessa espressione verbale possono corrispondere più significati e finalità.

A seconda delle intenzioni di chi le pronuncia, le parole possono esprimere diversi messaggi:

- Complicità,

- Rimprovero,

- Elogio,

- Richiesta,

- Semplice trasferimento di informazioni.

 

 

Il genitore quando comunica col figlio deve essere consapevole di queste possibili sfumature, perché incidono sulla qualità del messaggio e quindi della risposta. La postura del corpo, il tono della voce, la posizione delle braccia, se concordano col messaggio verbale, rappresentano chiaramente le intenzioni di chi lo formula e rendono credibile il messaggio stesso.

 

Il linguaggio verbale è quindi solo uno dei tanti elementi che ci permette di comunicare. 

La concordanza tra gli elementi verbali e non verbali permette di realizzare una comunicazione efficace rendendo chiari e diretti i messaggi che si vogliono mandare al destinatario. 

 

Esempio 1:  per sottolineare un errore, il genitore si esprimerà con voce ferma, linguaggio chiaro, occhi rivolti al figlio.

Esempio 2: per esprimere compiacimento comunicherà con un sorriso, uno sguardo complice, vivace.

Esempio 3: per trasmettere forte coinvolgimento emotivo, parlerà poco e abbraccerà con calore.

Il messaggio arriverà chiaro e forte al figlio, senza contraddizioni o ambiguità.

Egli, sperimentando col genitore una Comunicazione Efficace, sarà portato ad adottare tale modello comunicativo. 

 

Al contrario una comunicazione in cui gli elementi sono discordanti disorienta il destinatario e non rende comprensibili le reali intenzioni di chi veicola il messaggio!

 

Esempio 1: la mamma sottolinea, con voce ferma, l’ora tarda del rientro a casa e, subito dopo il padre strizza l’occhio con

complicità, come per dire “Beato te che puoi!”.

Esempio 2: il genitore usa parole di rimprovero nei confronti del figlio e contemporaneamente lo abbraccia.

Esempio 3: il padre si complimenta col figlio per aver preso un bel voto a scuola ma allo stesso tempo continua a leggere il giornale senza degnare il ragazzo di uno sguardo. 

Tutti gli esempi citati sono messaggi chiaramente ambigui che minano la credibilità del genitore agli occhi del figlio.

 

Alla base di ogni buona comunicazione c’è sempre la capacità di saper ascoltare.

E’ quindi importante diventare un “buon ascoltatore” o per meglio dire un “ascoltatore attivo” .

L’ascolto attivo è un’abilità che si può apprendere ed allenare ed ha un ruolo fondamentale nella comunicazione efficace.

 

Cos'è l’ascolto attivo?

 

L’ascolto attivo è da intendersi come la capacità di saper ascoltare con un elevato grado di attenzione e partecipazione comunicativa mantenendo il contatto oculare, ponendo domande se non si capisce il messaggio, mostrando interesse.

I figli hanno come modello primario i loro genitori, se questi usano una comunicazione aperta ed efficace lo stesso faranno i figli creando un’immagine di se stessi positiva e gratificante. Di contro quando la comunicazione è inefficace si può insinuare in loro l’idea di essere inascoltati o incompresi e quindi poco importanti.

Se i figli sanno ciò che i genitori si aspettano da loro, sono più tranquilli e si sentono compresi dalla famiglia. L’atmosfera che così viene a crearsi fa in modo che questi siano più propensi ad aprirsi e a confidarsi.

 

 

La comunicazione tra genitori e figli dovrebbe quindi rispettare le seguenti regole:

 

· Essere completa.

· Essere accurata.

· Essere appropriata.

 

I figli devono capire chiaramente cosa gli viene detto e richiesto.

È bene ricordare che la comunicazione gioca un ruolo vitale ed è uno degli strumenti più importanti per lo sviluppo della struttura delle relazioni familiari.

 

Vi è mai capitato di discutere con vostro figlio? Come avete gestito la comunicazione? In cosa pensate di poter migliorare? Molte mamme vengono da me perché non si sentono ascoltate dai figli ma spesso sono proprio i genitori che "inconsapevolmente" non sanno ascoltare con le dovute attenzioni. Basta avere maggiore padronanza di se stessi e del proprio stile comunicativo per rendere il messaggio più chiaro e credibile al destinatario. Ci sono strategie che permettono di migliorare la propria comunicazione e confrontarsi in modo più assertivo e produttivo con i propri figli.

Per qualunque cosa potete scrivermi nella sezione CONTATTI. Grazie per la vostra visita a presto.

Dott.ssa Federica Gradante

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